Elena Fabrizi, sorella del mitico Aldo Fabrizi, per tutti “Sora Lella”, è uno dei personaggi più amati del cinema italiano. A fianco di Carlo Verdone alcune delle sue affermazioni, dalla spiccata romanità, rimangono intramontabili.
Ma Sora Lella più che attrice – peraltro attrice ‘sui generis’ – fu cuoca e ristoratrice, tanto da rendere celeberrima l’omonima insegna della trattoria storica sull’Isola Tiberina a Roma, oggi gestita dai suoi quattro nipoti: Renato, Mauro, Simone ed Elena. Proprio da loro, con l’aiuto di Francesca Romana Barberini, è nato nel 2022 il primo libro sulla cucina romana di Sora Lella, pubblicato da Giunti editore e tuttora disponibile.
Scrive di lei Carlo Verdone, nell’introduzione al libro:
Nel 2007 il figlio di Sora Lella, Aldo Trabalza, divenuto anima della Trattoria, ha raccolto in un libro intitolato Il mio amico albero di fico le vicende della sua vita, raccontando insieme la storia dei suoi genitori, di suo zio Aldo e della Trattoria:
“I miei genitori iniziarono l’attività di ristoratori nel 1940. Mio padre Renato era facchino della “cooperativa trasporto carni” del Comune di Roma e mia madre Elena Fabrizi aiutava la madre al banco degli ortaggi. Si conobbero a Campo de’ Fiori. Mia madre era molto brava in cucina, cucinava molto bene tutte le cose che mio padre rimediava al lavoro. Tutti i facchini allora “rimediavano” ritagli di carne, coratella, animelle, pajata, coda e così via. Il proprietario di una trattoria di cui i miei genitori erano clienti abituali voleva ritirarsi. Era un uomo anziano, stanco, con qualche problema di salute. Lui conosceva molto bene la cucina di mia madre, più di una volta l’aveva assaggiata. Quando la sera andavano a cena da lui e mia madre portava qualcosa di speciale che aveva preparato a casa, il primo piatto era per Pietro (così si chiamava il proprietario) e Pietro la riempiva di complimenti.”


Nel 2006 Aldo dona la Trattoria ai figli. Muore nel 2018.
La Trattoria – come spiega Francesca Romana Barberini nel libro – ha continuato a intrecciarsi con la vita della città, con chi la abita e chi la visita, con la sua realtà quotidiana e i suoi immaginari. Ognuno dei fratelli ha il suo posto ed esprime la sua passione, ognuno non potrebbe fare a meno dell’altro: “Renato fa rivivere la memoria di papà con la cucina, Mauro quella di nonna come anfitrione, mentre io ed Elena stiamo dietro all’organizzazione e alla gestione – dice Simone – ma il vero segreto è che un Trabalza non manca mai in Trattoria. È stato sempre questo il nostro impegno, anche attraverso grandi sacrifici, per far vivere il nostro progetto.”
Dopo le pagine dedicate alla storia della Trattoria, il libro entra nel vivo della cucina di Sora Lella. Le ricette sono suddivise in 10 capitoli che evocano le materie prime fondamentali della cucina romana di Sora Lella: l’abbacchio, il carciofo, il quinto quarto (le frattaglie, tutto ciò che non rientra nei quattro tagli principali, anteriori e posteriori, dell’animale), il pecorino romano, il guanciale, le carni, l’orto, il pesce, il pollaio, i dolci. Ogni capitolo comprende da 5 a 9 ricette: ciascuna è un invito al lettore a cimentarsi in cucina e a provare il piatto proposto! E presto proveremo a farlo insieme…
Intanto godiamoci l’umanità contagiosa di Sora Lella in questo video “d’annata” di uno dei suoi incontri con Carlo Verdone: