Atlante di geogastronomia

Inizia con queste parole l’Atlante di geogastronomia pubblicato da Rizzoli nel giugno 2020 e realizzato da Martina Liverani, giovane scrittrice e giornalista gastronomica che nel 2013 ha fondato la rivista “Dispensa”, pubblicata in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone.

Obiettivo dell’autrice: ridisegnare il mondo partendo dal cibo, offrendo una nuova geografia della cucina e delle abitudini alimentari, per scoprire un linguaggio universale che unisce più che dividere.

Ad arricchire il testo un accattivante progetto grafico curato da Martina Toccafondi, le originali illustrazioni di Alessandro Cripsta e un centinaio di bellisime fotografie di varia provenienza.

Dall’Atlante emerge con chiarezza che il cibo è al tempo stesso linguaggio universale e biodiversità, straodinaria opportunità di relazione e, insieme, elemento di identità.

E soprattutto a questi dedica la sua attenzione Liverani.

Molto ricca la sezione dedicata al pane

Il capitolo dell’Atlante dedicato alla pasta propone una rassegna sui ravioli in giro per il mondo e Liverani racconta l’esperienza di una coppia polacca, Matylda e Adrian – gastronoma lei e chef lui – in giro per il mondo. A partire dalla loro conoscenza dei piatti tipici della cucina polacca – simbolicamente rappresentata dai pierogi, ravioli ripeni di patate e ricotta – lavorando nei paesi più diversi scoprono somiglianze inaspettate che mutano anche la loro percezione della cucina polacca.

E per chi volesse farsi rapidamente un’idea dei ravioli nel mondo ecco una rapida panoramica visiva:

La seconda parte dell’Atlante è dedicata alle pratiche culinarie e prende in esame quattro aspetti fondamentali: il cucinare, il condire, il conservare, l’inventare.

Infine la terza parte, suggestivamente intitolata Rituali e appetiti, si struttura in tre diversi capitoli, dedicati rispettivamente a Digiuni, Convivi e Sentimenti. Il testo introduttivo di questa ultima parte racchiude molto efficacemente il significato e lo spirito di questo Atlante: