Questo delizioso libretto, ritrovato negli scaffali della libreria di Rosy, è stato scritto da un’autrice tedesca nel 1987 e tradotto e pubblicato in Italia due anni dopo, in un una collana di Guide di cucina edite da Vallardi. Eppure a leggere l’introduzione e la citazione che la precede mostra una straordinaria attualità: le protagoniste indiscusse, più ancora del miele, sono le api!
“… Non basterebbe infatti pazienza d’uomo per raccogliere dai fiori le minuscole goccioline di nettare. La quantità di nettare che un’ape porta a casa da un volo di bottinamento non è ingente; la sua borsa melaria è appena più grande di una capocchia di spillo, e l’insetto dovrebbe bottinare almeno sessanta volte per riempire il cavo di un ditale. La gocciolina di nettare che offre il singolo fiore è ancora più piccola, e la nostra bottinatrice deve visitare un migliaio di fiori di trifoglio per riempire la sua borsa melaria. Se ciononostante taluni sciami immagazzinano nei periodi favorevoli oltre un chilogrammo di miele al giorno, si può immaginare quale assidua attività ciò comporti. Il buongustaio che trangugia deliziato la sua cucchiaiata di miele potrebbe ben pensare qualche volta alla quantità di lavoro grazie alla quale essa è stata raccolta. (da Karl von Frisch, Nel mondo delle api, ed. Edagricole).[…] ‘La citazione riportata alla pagina precedente – spiega Ilse Neunzig all’inizio del libro – intendeva innanzitutto rendere omaggio al grande studioso delle api e premio Nobel Karl von Frisch, secondariamente indurvi a comprare miele senza mugugni, anche se il prezzo può sembrare un po’ alto, e in terzo luogo pregarvi di fare qualcosa, ogni qualvolta vi sia possibile, per le api, che non hanno, al giorno d’oggi, la vita molto facile’.
Così le ricette, seppure molto originali e invitanti, sono solo la terza parte del libro: nella prima parte il lettore viene iniziato a un’arte più delicata e appassionante di quanto possa sembrare a prima vista: l’apicoltura. L’autrice racconta i suoi inizi di apicoltrice e fornisce tutte le informazioni necessarie (dalla ricerca del primo sciame alla struttura sociale delle api, dalla propoli alla melata, dai costi che bisogna affrontare alle organizzazioni cui far riferimento) per diventare veri professionisti. La seconda parte è interamente dedicata alla produzione del miele, alle virtù delle diverse qualità, alla sua conservazione e commercializzazione. Il tutto accompagnato da bellissime illustrazioni color miele (di Jörg Drühl). Ecco qualche esempio:
Nella premessa alla sua selezione di ricette, inoltre, l’autrice fornisce indicazioni pratiche preziose per utilizzare il miele in cucina in maniera corretta:
“Nella nostra cucina – scrive – troneggia un vaso di terracotta contenente miele fresco di stagione. Servendosi di un piccolo cucchiaio di legno, una volta fatta un po’ di pratica, si riesce a dosare bene il miele senza farlo sgocciolare in giro. Per il tè, il caffè, il latte e la cioccolata utilizziamo il miele solidificato, prendendolo con un cucchiaino direttamente dal barattolo: a contatto con le bevande calde si scioglie subito. Per riscaldare il miele mi sono procurata un termometro a liquido, con cui posso controllare che l’acqua in cui il miele è a bagno non superi i 40°, temperatura questa che non ne pregiudica la qualità. Bisogna infatti ricordare che il miele utilizzato nella preparazione dei cibi cotti perde molte delle sue preziose qualità. Il miele è un insostituibile elemento integrante. Si accompagna bene con tutti i dolci a base di mele, di noci e mandorle, dà più gusto ai biscotti al burro, ai piatti con il quark (una specie di ricotta acida tipicamente tedesca), la panna o il latte, rende saporito qualsiasi tipo di musli, anche industriale, e dà un tocco raffinato a albicocche, banane, castagne e pompelmi. Lega bene persino con il tanto bistrattato alcol: è ottimo infatti con il Calvados, il whisky e il cognac. Non si può farne a meno nella preparazione dei dolci di Natale, sia che si vogliano seguire le vecchie ricette della cucina tradizionale, o quelle odierne a base di prodotti integrali”.
Del libro è disponibile ormai solo qualche copia usata acquistabile on line, ma in futuro cucinadigusto non mancherà di sperimentare e proporre qualche ricetta del libro.
E a proposito del premio Nobel Von Frisch – che forse molti di noi hanno scoperto solo grazie alla citazione della Neunzig – ecco un breve video che sottolinea la grande attualità del suo pensiero e del suo lavoro scientifico sul linguaggio delle api, dei pesci e degli insetti:
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