La ratatouille è un contorno a base di verdure tipico della cucina provenzale diffuso in gran parte della Francia e in particolar modo nella città di Nizza dove viene chiamata appunto ratatouille niçoise. Il suo nome rievoca il gesto di rimestare le verdure: in occitano ratatolha, in francese touiller. Si tratta di un mix di verdure fresche tagliate a pezzetti di uguale dimensione e cotte in padella con poco olio senza coperchio. In genere si prepara in estate quando le verdure sono più abbondanti, saporite e colorate e può essere aromatizzata a piacere con timo fresco, basilico o altre erbe. La ricetta di Rosy – probabilmente poco ortodossa per i francesi – mette al fuoco tutte le verdure insieme, facendo solo attenzione che non si cuociano troppo o, viceversa che rimangano troppo croccanti.
Le dosi proposte sono per 4-5 persone.
Ingredienti
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 1 grossa cipolla bionda o rossa
- 2 coste di sedano
- 4 carote medie
- 1 peperone giallo
- 1 peperone rosso
- 1 melanzana
- 3–4 zucchine medie
- 2 cucchiai di passata di pomodoro
- timo e basilico fresco
- sale
Preparazione
Pulire e lavare tutte le verdure, affettare finemente la cipolla e tagliare a pezzetti tutte le altre verdure.
Mettere i tre cucchiai di olio in una larga padella antiaderente e versare nella padella tutte le verdure a pezzetti.
Far cuocere a fuoco medio senza coperchio mescolando di tanto in tanto per 20-30 minuti, fino a quando le verdure non si ammorbidiscono rimanendo comunque consistenti e di colore vivo.
A questo punto salare (non salare all’inizio della cottura per evitare che le verdure rilascino troppa acqua), aggiungere i due cucchiai di passata di pomodoro e rimestare delicatamente.
Se necessario aggiungere una punta di dado vegetale granulare e un altro cucchiaio di olio.
Spegnere, aggiungere le erbe fresche tritate, mescolare e servire.
Perfetta come contorno di carni cucinate ai ferri – filetto e roastbeef in particolare – la ratatouille è un piatto che soddisfa occhi e palato e può accompagnare ottimamente anche un secondo semplice e povero come due uova al tegamino o una fetta di crescenza fresca e cremosa.