Sua Maestà il limone

“Non c’è motivo di dubitare su ciò che è stato scritto dei limoni, dei quali esistono diverse varietà: alcuni provengono da una selva ai confini della Mauritania, altri crescono in Italia e in Persia. In ogni caso possono essere diversi quanto a dimensioni, ma le loro proprietà sono le medesime: sono profumatissimi e posti fra gli abiti uccidono le tarme che vi sono entrate: per questa Nevio chiama “citrosae” le vesti che profumano di limone. In Persia i limoni fruttificano tutto l’anno, cosicché, mentre si colgono quelli maturi, altri vengono a maturazione. Si crede che il succo di limone insieme con vino sia efficace contro i veleni preservando chi lo beve col cacciarne il potere letale. […] I limoni si usano in ogni stagione con pietanze arrostite e calde, specie d’estate, perché calmano la bile, tolgono la sete e stimolano l’appetito. Giovano inoltre contro molte infermità: fanno passare la nausea alle donne gravide e spremuti nel vino leniscono il male della milza e altre affezioni.”

Questa lunga citazione di Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina, umanista e gastronomo italiano, porta la data del 1474 ed è solo una delle numerose ‘perle’ che Lejla Mancusi Sorrentino, autrice del libro Sua Maestà il limone propone nella sezione intitolata Limoni in versi, parole e musica, che parte da Virgilio per arrivare a Eugenio Montale e altri testi del Novecento.

Il bel volumetto è una vera e propria guida – come recita il sottotitolo – “alla scoperta del frutto della solarità tra aneddoti, ricette, canzoni, dolci e liquori”.

A cominciare dalla pagina con la quale si apre il libro dedicata a I nomi del limone, a partire da quello della scienza botanica, citrus medica varietà limonum con la sua etimologia: citrus dal greco e medica, cioè della Media, antico Iran. Infine limonum dall’arabo limona e anche dal greco λειμών, cioè prato, luogo erboso, perché quando il frutto è acerbo ha il color verde, simile a quello dei prati. Insieme al nome scientifico vengono elencati anche i nomi utilizzati nelle regioni italiane dove la sua coltivazione è più diffusa: Campania (limmo, ponzino), Sicilia (limiuni, ramicella, za­gara) e Liguria (limone, limùm).

Segue una descrizione botanica della pianta con l’elenco delle varietà presenti nella sola Campania, terra d’elezione del limone: si va dal femminello di Sorrento, allo sfusato amalfitano, dalla gloria di Amalfi al limone di pane…

La ricca storia che segue prende avvio dal mito che lega il limone ad Ercole e Zeus per proseguire con Alessandro Magno e gli Arabi, fino allo straordinario sviluppo della coltivazione dei limoni in Campania, in particolare nei territori della Repubblica di Amalfi e nella penisola sorrentina.

E prima di passare alle ricette della tradizione per la preparazione di dolci, bevande e piatti della tradizione non mancano pagine dedicate alle virtù terapeutiche del limone, proverbi legati al suo nome, storia, leggende e poesie.

Nell’ultima parte del libro l’autrice raccoglie le ricette proposte per l’oggi.

Prestigiosa esponente dell’“Accademia Italiana della Cucina” e attenta studiosa della tradizione gastronomica, la Mancusi Sorrentino ha scritto diversi altri libri – tra i quali tre dedicati rispettivamente al caffè, al pomodoro, alla mozzarella: in tutti all’appassionata ricerca sulla storia del cibo e al recupero di antiche ricette unisce l’esperienza pratica di una lunga attività in cucina che le consente di formulare proposte in sintonia con le tendenze gastronomiche più attuali.

Una nota meritano infine le eleganti immagini che accompagnano le pagine del libro, antiche stampe tratte da volumi del XIV e XVII secolo in cui campeggia…Sua Maestà il limone!

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